Dall’Unione Europea 314 milioni per la sicurezza alimentare

La Commissione europea ha approvato ieri un pacchetto da 314 milioni di euro per sviluppare l’agricoltura e migliorare la sicurezza alimentare in 23 Paesi in via di sviluppo.

Ecco i paesi beneficiari: Afghanistan, Bangladesh, Burkina Faso, Birmania/Myanmar, Burundi, Repubblica centroafricana, Repubblica democratica del Congo, Cuba, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea Bissau, Haiti, Honduras, Kenya, Liberia, Mali, Mozambico, Pakistan, Territori palestinesi, Filippine, Sierra Leone e Zimbabwe.



I fondi, spiega un comunicato, rientrano nel miliardo di euro stanziato per il Fondo europeo per la sicurezza alimentare, approvato l’anno scorso su proposta dell’esecutivo Ue. Oggi è stata decisa anche l’allocazione di queste risorse: le somme maggiori, nel corso dei prossimi tre anni, andranno a Bangladesh (50 milioni), Etiopia (45,4) Repubblica democratica del Congo (40,6), Territori palestinesi (39,7), Tanzania (32,4) e Kenya (31,2). Gli altri Paesi interessati dal fondo Ue - cinquanta in tutto - sono Benin (12,9), Bolivia (9,55), Burundi (13,4), Cambogia (17,2), Isole Comoros (3,6), Ghana (20,9), Guatemala (15), Guinea (13,5), Giamaica (5,9), Kyrgistan (7), Laos (10,8), Lesotho (6), Malawi (17,9), Mauritania (7,6), Nepal (23,3), Nicaragua (7,15), Niger (19,2), Ruanda (15,6), Sao Tomé e Principe (2,1), Senegal (14,5), Somalia (14,4), Sri Lanka (5,2), Tagikistan (15,5), Togo (13,7), Yemen (21,3) e Zambia (16,3). 60 milioni sono stati stanziati per iniziative a livello regionale, 13,3 milioni di riserva e 20 milioni serviranno per i crediti amministrativi.


I fondi Ue verranno gestiti dalle organizzazioni internazionali presenti sul terreno come la Fao, il Programma alimentare mondiale (Pam), la Banca mondiale, l’Agenzia Onu per lo sviluppo (Undp) per finanziare tre tipi di attività: l’accesso a fertilizzanti, sementi ed esperti per migliorare la produzione agricola; il microcredito alle piccole aziende agricole; l’assistenza sociale alle fasce di popolazione più vulnerabili.

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