Settori

Nel vasto e complesso mondo delle Strategie per la riduzione dei disastri (DRR-Disaster Risk Reduction), Sistema Protezione Civile web si occupa in modo particolare di quei settori che sono estremamente interconnessi tra loro: Ambiente e Cambiamenti Climatici; Difesa Civile; Protezione Civile, Aiuti umanitari; Resilienza ai Disastri e Sviluppo della resilienza delle comunità. Per ciascuno di questi settori viene presentata un'ampia gamma d'informazioni, suddivise in pratiche rubriche per rimanere informati su ciò che accade del variegato mondo della Protezione civile. Gli stessi temi vengono infine trattati anche alla voce materiale tecnico, dove è possibile approfondire gli argomenti.

Helen Clark: Nepal - Why we must work together to reduce the risk of disasters in vulnerable countries - UNDP - Opinion


Nepal’s Kathmandu valley has all of the factors that keep development experts up at night: a dense population, weak infrastructure, seismic activity, and hard to reach populations.  In 2011, I went on an official tour of downtown Kathmandu called the “Earthquake Walk.” This tour, led by the government and other partners on disaster preparedness, was intended to demonstrate the vulnerabilities of residential and other buildings, including those of heritage and religious significance, to the next large earthquake that would strike the region one day.

Natural disasters: A rare positive trend?

Haiti has marked the fifth anniversary of the earthquake that left much of the country devastated and killed up to 300,000 people, with solemn ceremonies taking place in the capital Port-au-Prince and other cities.
That earthquake’s impact was so severe partly because, as Wikileaks cables revealed, the country was woefully unprepared for such an event.The anniversary follows the similar marking of ten years since the 2004 Asian tsunami, which killed at least 200,000 people. Both disasters were among the deadliest in recent history. Yet research published last week suggests the impact of natural catastrophes is falling globally.The study by the insurance leaders Munich Re found that the number of natural catastrophes in 2014 was higher than average, with 980 events compared to a 10-year average of 830 (chart 1).


Yet the damage caused by those catastrophes was far lower than average, with 7,700 deaths in 2014 compared to a 10-year average of nearly 100,000 (chart 2). For insurance purposes, financial losses were also smaller – $31 billion, rather than an average of $58 billion.

50 anni dalla tragedia del Vajont

Sono passati 50 anni dalla sera del 9 ottobre 1963, in cui un grande corpo roccioso della dimensione di quasi 300 milioni di metri cubi, si stacco dalla fiancata del Monte Toc (nella vallata del Vajont), precipitando nel bacino artificiale da poco creato con una diga in calcestruzzo.La massa d’acqua, colpita del cumulo di roccia e detriti, generò un onda di piena eccezionale mista di acqua e fango, che scavalcò la diga, incanalandosi nella stretta e ripida gola che si apriva sulla vallata, annientando gran parte dei centri abitati di Longarone, Villanova, Faè, Rivalta Pirago, Codisago e Castel Gavazzo.

21 dicembre 2012: Profezia o diceria?

Siamo (finalmente: per i curiosi; ormai: per i catastrofisti) giunti alle soglie del famigerato 21 dicembre 2012; kolossal cinematografici, racconti tramandati, leggende fiorite come funghi, profezie millenarie, disegni da interpretare, comunità di sopravvivenza, associazioni SI-profit(!): attorno a questa data è nato veramente di tutto; ma quanto possiamo considerare vero, profetico, scientificamente tangibile e quanto si tratta di un enorme bolla nata come un messaggio di pace ed avvertimento e gonfiatasi come un annuncio di distruzione?

Commissione Grandi Rischi: organo di rilievo costituzionale?

Negli ultimi tempi si è riacceso il dibattito sulla composizione e sulle funzioni della Commissione grandi rischi. Si fa per dire “ultimi tempi” perché, in effetti, è dalla sua costituzione, voluta con felice intuizione dall’allora Ministro Zamberletti nel 1981, che la Commissione ha vissuto nel tempo ripensamenti, rimaneggiamenti e modifiche. Nemmeno la legge base della protezione civile, la 225 del 1992, che pur ha elevato la Commissione al rango di “Organo centrale del servizio nazionale di protezione civile”, è riuscita a mettere un punto fermo alla filosofia di base, alle funzioni e alla struttura della Commissione.

Sisma e macerie, una storia già nota

Approfondimento - lettura destinata solo agli utenti registrati

Il presente articolo prende spunto da un importante inchiesta fatta da un attento giornalista abruzzese, Angelo Venti (Premiolino 2010) e presentata in diversi incontri in giro per la nostra Terra; l’inchiesta riguarda L’Aquila e l’utilizzo dei “soldi” nella gestione dell’emergenza e del post emergenza. All’interno di questa inchiesta una parte in particolare si concentrava sui rifiuti e sul prezioso e succulento controllo degli stessi.

Terremoto in Emilia – considerazioni

(INGV)-Un terremoto di magnitudo (Ml) 5.9 è avvenuto alle ore 04:02 italiane del giorno 20 maggio 2012. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Pianura_padana_emiliana. I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione.

Coordinate epicentro 44.89°N, 11.23°E

Profondità 6.3 km

The Costs of Relief in International Disasters


Does rescue and medical intervention in foreign disasters cost too much? Is it effective and efficient? It is remarkable how little debate there is about these questions and how few data are available on which to base one's judgements.In assessing costs, it is necessary to distinguish between search and rescue (SAR) and urban search and rescue (USAR). The former includes mountain and sea rescue, lost climbers, search for lost children and Alzheimer's patients and is usually focussed on one or two individuals, or a single boat. USAR involves searching collapsed buildings after earthquakes, explosions and structural collapses.

DISSESTO IDROGEOLOGICO E TERREMOTI: I COSTI DELLA MANCATA PREVENZIONE

L’alluvione che in questi giorni ha devastato, la città di Genova, le coste delle Cinque Terre in Liguria, della Lunigiana in Toscana, diverse località della Campania, cancellato vite umane, straziato intere comunità, procurato centinaia di milioni di euro di danni e la disperazione di coloro che si sono visti distruggere in pochi minuti quello che hanno costruito in una vita, ancora una volta e con amarezza, quasi con sconforto, sta a testimoniare che la sicurezza dei territori e dei cittadini tanto declamata e invocata dalle autorità di governo, si scontra con la loro ignavia, per non essersi curati di investire in prevenzione e nella messa in sicurezza dei territori già, per loro morfologia, vulnerabili. Una tragedia annunciata, ultima di una lunga serie.