Ordinanze e Decreti

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Disposizione del commissario delegato:

Disposizione 1 del 20 ottobre 2009: http://www.regione.sicilia.it/Presidenza/ProtezioneCivile/documenti/messina2009/20091020_dc001.pdf

disposizione 2 del 20 ottobre 2009: http://www.regione.sicilia.it/Presidenza/ProtezioneCivile/documenti/messina2009/20091020_dc002.pdf

disposizione 3 del 5 novembre 2009: http://www.regione.sicilia.it/Presidenza/ProtezioneCivile/documenti/messina2009/20091105_dc003.pdf

Disposizioni del Dirigente Generale del DRPC preposto all'ufficio commissariale

http://www.regione.sicilia.it/Presidenza/ProtezioneCivile/documenti/messina2009/20091022_opcm3815_Disp01.pdf

http://www.regione.sicilia.it/Presidenza/ProtezioneCivile/documenti/messina2009/2009116_opcm3815_Disp02.pdf

 

 

 

 

Immagini nubifragio Messina

Fotografie delle zone, dei soccorsi e delle attività svolte in occasione del nubifragio di Messina

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Attività di Soccorso dei VVF a Messina

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Si riportano gli aggiornamenti curati dal Corpo dei Vigili del Fuoco, delle attività condotte dalle unità operative nel territorio di Messina colpito dal nubifragio. 

Operazioni dei VVF sul luogo del nubifragio

Descrizione delle forze operative dei Vigili del Fuoco sul luogo dell'evento

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230 uomini e più di 200 mezzi, tra cui molti veicoli speciali sono schierati per l'emergenza in Sicilia e nelle operazioni di soccorso: 15 sezioni operative proveniente dalle regioni del Centro-Sud. Attualmente i nuclei SAF (speleo alpino fluviale) e i sommozzatori dei Vigili del Fuoco stanno perlustrando rispettivamente i greti dei fiumi e il mare adiacente ai luoghi del disastro per escludere la presenza di dispersi, anche attraverso la verifica all'interno delle numerose vetture sommerse. Continuano nell'opera di agevolazione degli scavi i mezzi leggeri tipo "Bobcat" mentre i mezzi pesanti, gommati e di grandi dimensioni, sono impegnati nella rimozione di fango e detriti dalle strade.

Informativa del Capo Dipartimento al Senato sull’alluvione di Messina

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Alla luce di quanto successo a Messina, ma anche all’Aquila e Viareggio “dobbiamo trarre una lezione: la denuncia degli abusi del territorio non è più sufficiente, occorre trasformarla in un piano di azione che riguardi tutto il Paese, dal Nord al Sud alle isole”.