Protezione civile, i precari degli appalti scrivono a Mattarella

“Siamo in prima linea da anni a difesa dei cittadini ma senza riconoscimenti, con poche tutele e bassi salari”: i precari delle emergenze (dai terremoti al coronavirus), che lavorano in appalto per la Protezione civile in tanti comuni fiorentini (Sesto, Bagno a Ripoli, Valdarno, Mugello, Chianti), chiedono di essere assunti negli enti pubblici. Hanno scritto una lettera a Mattarella e ai vertici istituzionali locali e nazionali. La Fp Cgil: “È un problema annoso di cui ci siamo fatto carico e chiediamo soluzioni rapide da parte degli enti“.



Terremoti, alluvioni, adesso il coronavirus: in prima linea, con la Protezione civile, loro ci sono e ci sono sempre stati in questi anni, reperibili 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno. Ma la loro posizione (tecnici di Protezione civile) non è ufficialmente riconosciuta. Nell’area fiorentina lavorano per il Consorzio Orologio (in tutto sono 9 e operano a Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli e nei Comuni del Mugello, del Chianti fiorentino e del Valdarno fiorentino) e senza di loro i servizi di Protezione civile sarebbero in grande difficoltà. Ora hanno scritto una lettera aperta a Sergio Mattarella, Angelo Borrelli, Giuseppe Conte, Enrico Rossi, Eugenio Giani, Dario Nardella, Prefetto di Firenze, Upi, Anci Toscana, Unione dei Comuni mugellani, Comune di Sesto Fiorentino e centri fiorentini di Protezione civile per chiedere per loro e per tutti i loro colleghi “forme di dignità professionale riconosciute”, cioè essere assunti dagli enti pubblici per cui operano.


 


articolo completo: https://www.fpcgilfirenze.it/sindacato/protezione-civile-i-precari-scrivono-a-mattarella/

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