Giordania: inaugurato l'ospedale per i profughi siriani


I primi giorni del mese di giugno è stato inaugurato l’Ospedale di Azraq, nel Regno Hascemita di Giordania, realizzato per garantire i servizi di base e di emergenza alla popolazione siriana fuggita dalla grave crisi umanitaria in corso nel proprio Paese. Una struttura prefabbricata di circa 1500 mq, interamente progettata e costruita dalla Protezione civile trentina - attraverso una convenzione con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, dando seguito ad un input della Commissione Europea al Ministero degli Affari Esteri italiano dello scorso anno. Allo stato attuale, l’ospedale ospita una sala operatoria, una sala parto, un’area per terapia intensiva, dei laboratori e una farmacia.

L’ ospedale, in grado di assicurare i servizi di base e di emergenza per una comunità che potrà arrivare a 100.000 persone, nasce da una volontà del Dipartimento della Protezione Civile trasformata in progetto esecutivo Arch. Fabio Andreatta della Provincia di Trento.
Un equilibrato compromesso tra una struttura leggera - facile da realizzare, di basso costo ma di lunga durata, e una costruzione efficiente dal punto di vista delle esigenze sanitarie.
Il progetto risponde pienamente alle richieste del consorzio di società nazionali della Croce Rossa(Canada, Germania, Norvegia, Finlandia, Giordania), che insieme alla Federazione Internazionale della Croce Rossa garantisce il personale. A questi si aggiunge la Direzione Generale per gli Aiuti Umanitari e la Protezione Civile della Commissione europea, che ne finanzia la gestione operativa. La struttura ospedaliera si inserisce in un contesto più ampio: il campo profughi di Azraq, ad est di Amman, con una capienza di 130mila persone, avviato alla fine del mese di maggio dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati - in collaborazione con il Governo giordano.  Una importante opera di urbanizzazione dotata di una propria rete stradale e d’illuminazione pubblica, di una capillare rete di servizi igienici, veri e propri quartieri, di mercati autorganizzati, posti di polizia, scuole e servizi sanitari di base.N ei mesi di maggio e giugno di quest’anno, due importanti progetti hanno così preso vita, permettendo alla popolazione siriana rifugiatasi in territorio giordano di poter usufruire di un adeguato sostegno logistico e sanitario.

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