AMBIENTE: CONFERMATA LA CRESCITA DELLE FORESTE ITALIANE

Dal 2005 ad oggi la superficie forestale è aumentata di 600.000 ettari.Le regioni in cui si è osservato il maggiore incremento di superficie boscata sono quelle dell'Italia centrale e meridionale

L'avanzata dei boschi italiani prosegue. La stima provvisoria della superficie forestale complessiva, comprensiva delle altre terre boscate (arbusteti, boscaglie e formazioni rade) è pari a 10,9 milioni di ettari, con un aumento rispetto al 2005 di oltre 600.000 ettari. Queste le prime stime del terzo Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio (INFC). Tali dati sono già stati utilizzati dal Ministero dell'Ambiente per la rendicontazione finale degli impegni previsti dal Protocollo di Kyoto nell'ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCC).

La classificazione per foto-interpretazione del territorio nazionale ha confermato il progressivo aumento della superficie forestale anche per il decennio 2005-2015, nonostante la colonizzazione del territorio da parte di formazioni forestali proceda a un ritmo più lento rispetto a quanto osservato per il ventennio precedente. La superficie interessata da formazioni forestali rispondenti alla definizione di foresta della FAO, stimata a partire dai risultati della nuova foto-interpretazione e dalle informazioni derivanti dai rilievi al suolo del precedente Inventario, è pari a 9,2 milioni di ha, con una crescita annua di 0,6%. Le regioni in cui si è osservato il maggiore incremento di superficie boscata sono quelle dell'Italia centrale e meridionale. I rilievi inventariali previsti per il prossimo biennio consentiranno di verificare e consolidare i primi risultati della foto-interpretazione con osservazioni puntuali al suolo, da cui deriveranno le stime definitive dell'estensione delle foreste italiane.
Le foreste assumono sempre più, quindi, un ruolo fondamentale ai fini della mitigazione dei cambiamenti climatici, grazie alla loro capacità di assorbire CO2 e di immobilizzare grandi quantità di carbonio, e rappresentano un elemento chiave nell'adempimento agli obblighi imposti dalle politiche climatiche internazionali. Il contributo di INFC in tal senso è rappresentato dai dati relativi al carbonio contenuto negli ecosistemi forestali italiani e dalle stime della superficie forestale, utili alla valutazione delle serie storiche dell'uso del suolo.
Gli accordi sul clima prevedono, per il comparto foreste, la contabilizzazione della quantità di carbonio organico contenuta nei cinque "serbatoi di carbonio", individuati dall' IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), in cui vengono suddivisi gli ecosistemi forestali (biomassa epigea e ipogea, legno morto, lettiera, componente organica del suolo).
Il Corpo forestale dello Stato (CFS) e il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA-MPF), in occasione del convegno, presentano il prestigioso volume dal titolo "Il contenuto di carbonio delle foreste italiane - INFC 2005", metodi e risultati dell'indagine integrativa, nel quale vengono presentate per la prima volta in modo organico e completo le stime relative al carbonio stoccato nella biomassa e nel suolo delle foreste italiane.
Dalle stime INFC2005 risulta, infatti,  che la quantità di carbonio organico presente nella componente viva epigea dei boschi italiani (alberi vivi, rinnovazione e arbusti) ammonta a 472.7 milioni di tonnellate e quella rimossa dall'atmosfera annualmente ammonta a circa 12.6 milioni di tonnellate. Il legno morto contiene 24.9 milioni di tonnellate di carbonio organico, la lettiera 28.3 milioni di tonnellate, mentre la quantità di carbonio organico negli orizzonti organici e minerali del suolo è stimata in 715.7 milioni di tonnellate. I boschi italiani trattengono così in totale 1.24 miliardi di tonnellate di carbonio organico.
I dati INFC sono fondamentali per la compilazione della reportistica internazionale inerente allo stato delle risorse forestali. Proprio in questi giorni si sta procedendo al completamento del rapporto globale FAO "FRA-2015" e all'aggiornamento degli indicatori di gestione forestale sostenibile adottati dalla Conferenza ministeriale per la protezione delle foreste europee (Forest Europe).
Durante la conferenza sarà inoltre presentata anche la "Carta Forestale del Regno d'Italia del 1936" in formato vettoriale, frutto della collaborazione attivata tra il CFS - ufficio Monitoraggio ambientale e il CRA - MPF a supporto dell'attività tecnico-scientifica e di sviluppo nel settore del monitoraggio delle risorse forestali. La Carta Forestale del Regno d'Italia è il primo progetto di cartografia forestale applicato su tutto il territorio nazionale. Il rilievo cartografico delle foreste italiane, ultimato nel 1936, fu affidato alla Milizia Forestale che operò attraverso rilevamenti di campagna condotti con metodi speditivi.
Il formato vettoriale della carta, che sarà messo a disposizione sul sito web del CFS, permetterà l'analisi della distribuzione delle foreste nell'epoca storica rappresentata , in relazione a quella descritta da supporti tematici più aggiornati o dagli inventari forestali nazionali o regionali più recenti, rivelandosi uno strumento di grande utilità per lo studio dell'evoluzione dell'uso del suolo e del paesaggio italiano, nonché un documento storico di inestimabile valore per i settori forestale ed ambientale.

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