Da Ministero dell’Ambiente e Regione Toscana un programma pilota sul rischio idrogeologico

Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini e il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi hanno firmato un protocollo di intesa per la definizione di un programma pilota per la mitigazione del rischio idrogeologico in Toscana.  Il Protocollo nasce dall’impegno di Ministero e Regione per far fronte al ripetersi con sempre maggiore frequenza di eventi climatici estremi che negli ultimi anni hanno causato pesanti perdite di vite umane e ingentissimi danni in tutto il paese e, segnatamente, in alcune aree della Toscana particolarmente vulnerabili al rischio idrogeologico.
“L’intensità e la frequenza di alluvioni, frane degli ultimi anni, innescate dai cambiamenti climatici – ha sottolineato Clini – impongono al nostro paese non solo seri ed organici interventi di prevenzione, ma anche la elaborazione di nuovi modelli di assetto del territorio e delle sue infrastrutture che siano tarati sui nuovi modelli climatici e siano in grado di sopportare l’accresciuta violenza degli eventi climatici. In questo senso l’intesa con la regione Toscana rappresenta il battistrada importante di una metodologia nuova che va estesa a tutte le zone a rischio”.

Il protocollo nasce anche dalla consapevolezza che su questo tema ha maturato la Regione Toscana che ha recentemente varato una nuova normativa proprio sulla difesa del territorio dal rischio idraulico e sulla tutela dei corsi d’acqua.  “Ringrazio vivamente il ministro – dice il presidente Rossi - per l'impegno strategico assunto in favore del territorio toscano. La Regione è intervenuta negli anni non solo con risorse nelle situazioni di emergenza, ma anche con misure forti di prevenzione, come la legge 21 che impone il divieto di edificazione nelle zone ad alto rischio idraulico. Una misura unica nel panorama italiano”.  Il programma pilota che sarà elaborato, grazie al protocollo firmato oggi, punta alla anche “individuazione delle migliori tecnologie per l’aggiornamento dei piani di rischi idrogeologico” per “rispondere in via preventiva ed efficace alla problematiche legate alla tutela del territorio regionale e alla mitigazione del rischio”.  Il protocollo istituisce un comitato di indirizzo e monitoraggio, composto da rappresentanti e tecnici del Ministero e della Regione, che avrà il compito di assicurare “la piena e coordinata attuazione” degli obiettivi indicati.

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