Terremoto in Emilia – considerazioni

(INGV)-Un terremoto di magnitudo (Ml) 5.9 è avvenuto alle ore 04:02 italiane del giorno 20 maggio 2012. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Pianura_padana_emiliana. I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione.


Coordinate epicentro 44.89°N, 11.23°E


Profondità 6.3 km


In termini più spiccioli, l'epicentro è stato localizzato 36 chilometri a nord di Bologna tra le province di Modena e Ferrara. Finale Emilia, nel Modenese il paese più vicino (ricade entro 10 km dall’epicentro), con Sant'Agostino nel Ferrarese, risultano essere i centri più colpiti. Nelle ore precedenti la scossa di Ml 5.9, c’è stato un evento di Ml 4.1 sempre nella stessa zona, alle 1:13 (ora italiana).La magnitudo dell’evento principale è altina, ma storicamente in queste zone non ci sono state manifestazioni di tale entità, negli ultimi anni la sismicità è stata del tutto sporadica lungo la fascia in compressione al bordo della Pianura Padana; nei cataloghi sismici non sono riportati eventi storici significativi nel raggio di 30 km circa dall'epicentro. Come al solito quando accadono questi eventi ci preoccupiamo del perché e del per come sono avvenuti, che conseguenze e cosa ci dobbiamo aspettare a seguire. Il terremoto (nonostante tutto) è avvenuto in una zona a bassa pericolosità sismica (si ricordi che La pericolosità sismica di un territorio è rappresentata dalla frequenza e dalla forza dei terremoti che lo interessano, ovvero dalla sua sismicità), al confine settentrionale della zona in compressione della catena Appenninica. La Pianura Padana è uno dei settori in cui si concentra il limite fra due zolle, la Placca Adriatica (la microplacca Adria vero prolungamento della placca africana) e la Placca Europea, che collidono l’una contro l’altra, o ancor più precisamente, la placca adriatica contro quella europea, determinando un movimento in subduzione sotto la catena appenninica a sud-ovest. In termini spiccioli, il nostro Appennino è la linea di sutura tra le due placche, contatto e collisione che è il responsabile non solo della sismicità di tutta la nostra penisola, ma anche dell’esistenza stessa della catena Appenninica. Lo stress che si esercita in queste zone genera una serie di pieghe sotto la Pianura Padana, all’interno delle quali si innescano delle “faglie cieche”, che sostanzialmente non arrivano in superficie (blind thrust), il superamento della resistenza degli strati rocciosi fa “scattare” queste faglie che liberano energia e dunque sviluppano i terremoti.


Allego a quanto scritto una serie di testimonianze giuntemi nel frattempo da persone presenti nella zona:


Carlo studente di Scienze Geologiche a Bologna: “una cosa che mi ha sorpreso è che diversamente dagli altri terremoti che ho sentito questo oscillava molto, sembrava di stare su un materasso ad acqua, poi io abitando al sesto piano l'ho sentito veramente tanto, anzi… ecco ne sta facendo un'altra…” ed infatti durante il nostro colloquio altra scossa: 20/05/2012 ore 15.18 Ml 5.1.


Marco a Carpi, impegnato in un corso di aggiornamento professionale: “ovunque ho trovato protezione civile e transenne, calcinacci per terra, anche perché la maggior parte sono piccoli paesini con vecchie case in muratura, ovviamente tanta gente in strada, caratteristica onnipresente: un velo di sottile polvere nell’aria”.


Michela studentessa di Economia a Ferrara, ha vissuto veramente da vicino l’evento “Sembrava essere in un film, sono scappata da casa senza neanche mettermi le ciabatte ai piedi, c’erano calcinacci da tutte le parti e persone che uscivano in continuazione dai palazzi” quando la sentiamo è sulla strada del rientro, ha preferito non correre veramente alcun rischio.


Gaetano infermiere professionale a Bologna “ il terremoto è stato avvertito anche negli ospedali, ma senza danni a strutture e persone, a parte chiaramente la preoccupazione di tutti, molte le chiamate al 118, spesso chiamate per l’ansia generata dalle scosse, è comunque stato richiesto un rafforzamento delle forze di uomini e mezzi


 

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