SI E' RISVEGLIATO IL MARSILII


 


Franco Ortolani, ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio, Università di Napoli Federico II, torna a lanciare l'allarme tsunami che pare essere sempre in agguato sulle coste del Tirreno a causa dell'attività del vulcano Marsili, il vulcano più grande d’Europa: 3 mila metri di altezza e i suoi 30 km di larghezza e 70 di lunghezza.  Ortolani ricorda i risultati di un suo studio avviato spiega Ortolani - dopo il maremoto del 30 dicembre 2002 che interessò Stromboli, le isole vicine e la costa compresa tra Milazzo (Sicilia) e Marina di Camerota (Campania), che ha evidenziato che, in base ai dati pubblicati (Tsunamis Research Team, Physics Dept - University of Bologna and National Institute of Geophysics and Volcanology (INGV) - Rome) negli ultimi 2000 anni vi sono stati 72 movimenti anomali del mare che hanno interessato le coste italiane.


"Bisogna al più presto organizzare sistemi di difesa dei litorali" afferma Ortolani, e con lui sono d'accordo altri due sismologi di fama internazionale, l'italiano Enzo Boschi e Steven Word. "Il rischio è reale e di difficile valutazione" dice Boschi "quello che serve è un sistema continuo di monitoraggio, per garantire attendibilità". Sull'onda del disastro giapponese è facile però che si diffonda il panico. Secondo gli studiosi, invece, occorrerebbe mantenere la calma e soprattutto passare all'azione con interventi strutturali preventivi, attive misure di monitoraggio, di didattica e protezione civile. Ortolani infatti afferma: "Alla luce dei risultati dello studio si evince l’importanza di elaborare linee guida per la valutazione del rischio da onda anomala delle aree costiere e dell’impatto ambientale sulle infrastrutture di notevole rilevanza (aeroporti, porti, centrali elettriche, impianti industriali, strade e ferrovie ecc.). Vanno altresì messi a punto e attivati adeguati sistemi di educazione ambientale (per es. come comportarsi qualora ci si trovi su una spiaggia d’estate e si avverta un terremoto, oppure si noti un improvviso e sensibile abbassamento del livello dell’acqua), monitoraggio marino e costiero ed elaborati i Piani di Protezione Civile Comunali tesi soprattutto a proteggere la popolazione durante il periodo balneare".
 

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