LA PROTEZIONE CIVILE DI MONTEBELLUNA SI E’ DOTATA DI UN SISTEMA DI MONITORAGGIO DEI PRECURSORI SISMICI

Terremoti, monitoraggi minuto per minuto si susseguono in tutto il mondo.

Entro breve anche il Nucleo Comunale di Protezione Civile di Montebelluna si doterà di un sistema di rilevamento e monitoraggio dei precursori sismici elettromagnetici.L’attrezzatura è stata acquistata grazie ad un contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, insieme ad un nuovo mezzo anti neve attrezzato che metterà i volontari di Montebelluna nella condizione di fronteggiare le precipitazioni nevose. Al Nucleo Comunale di Montebelluna, ai suoi coordinatori va sicuramente un plauso per il grande impegno ed il livello tecnico professionale raggiunto negli anni come sottolinea l’assessore alla Protezione Civile del Comune di Montebelluna, Edo Cornuda e questo ennesimo contributo per il potenziamento delle attrezzature del gruppo ne è una tangibile conferma.


Tornando però al sistema di monitoraggio e rilevamento dei precursori sismici, la speciale attrezzatura sarà in grado di ricevere i segnali delle onde elettromagnetiche generate dallo sfregamento e dalle sollecitazioni della massa rocciosa terrestre. L'attrezzatura sarà collegata, mediante una centralina che verrà localizzata presso la sede della Protezione Civile di Montebelluna, al sistema di rilevamento nazionale tramite la rete A.R.I. (Associazione Radioamatori Italiani). Tutti i dati saranno trasmessi in tempo reale all'Università di Perugia, sede generale dell’Istituto di Geofisica, permettendo di monitorare tali fenomeni. Questo in sintesi quanto comunicato dal Comune di Montebelluna in un comunicato stampa del 24 settembre 2010. Alla vista di questo comunicato stampa e degli articoli apparsi sulla stampa locale nei giorni seguenti, la mia personale curiosità è stata solleticata visto che da alcuni anni mi sono avvicinato allo studio di possibili precursori sismici specie per quanto riguarda l’emissione di radio segnali, segnali elettromagnetici e/o la modifica delle condizioni di propagazione delle onde radio.Approfondendo la questione attraverso una chiacchierata con uno dei coordinatori dei Volontari del Nucleo Comunale di Protezione Civile, Antonio Netto, è emerso che il sistema di monitoraggio rilevazione che verrà attivato a Montebelluna farà parte del progetto nazionale Precursori Sismici nato dalla collaborazione FESN-ARI al quale hanno già aderito altre sezioni ARI del Veneto. Lo stesso Antonio Netto ci racconta che nella prima metà di ottobre verrà installata la stazione ricevente, la quale nelle settimane successive verrà settata e collaudata in modo che l’intero sistema sia in piena operatività da inizio novembre.



 








 


 


 Per approfondire ulteriormente l’argomento abbiamo intervistato Riccardo Rossi del FESN che ci ha gentilmente inviato uno scritto nella speranza di fare chiarezza rispetto a quanto uscito sulla stampa locale. Il progetto SDT - Segnali della Terra. Si tratta di un vero e proprio progetto di ricerca progettato e gestito da radioamatori iscritti all’Associazione Radioamatori Italiani teso alla messa in opera di una rete di monitoraggio permanente di segnali elettromagnetici, che potrebbero rivelarsi precursori degli eventi sismici rilevanti. Si spera infatti di riuscire a registrare segnali precedenti eventi di magnitudo almeno pari al 4° grado della scala Richter. Il finanziamento del progetto è stato reso possibile utilizzando una quota del 5 per mille dell’IRPEF destinato all’associazione stessa. Il costo del progetto è molto limitato, infatti, oltre al finanziamento di base, che coprirà la spesa della parte ricevitore vero e proprio, le ulteriori necessità (antenna, computer ecc.) saranno a carico delle singole sezioni ARI aderenti al progetto, la cui diffusione è prevista a scala nazionale.   Il progetto, proposto e approvato nel corso del 2009, è stato avanzato da Riccardo Rossi, IV3NQS, radioamatore e coordinatore della rete di monitoraggio sismico amatoriale denominata FESN (Friuli Experimental Seismic Network), gruppo facente parte attiva della Squadra di Protezione Civile del Comune di Pozzuolo del Friuli in provincia di Udine. Il gruppo è composto per la maggior parte da radioamatori, ma anche da geologi accreditati e costituisce a sua volta parte attiva della rete consorella IESN (Italian Experimentale Seismic Network) a diffusione nazionale e sede ad Ancona. Oltre al monitoraggio sismico, il gruppo della FESN, studia autonomamente il fenomeno, analizza e costruisce parte della strumentazione necessaria (sensori compresi) e propone le conoscenze acquisite nelle scuole al fine di mantenere alta la conoscenza del rischio sismico nella propria regione. Nel novembre 2009, il progetto SDT è stato presentato presso la Sezione ARI di Udine in occasione del meeting Alpe Adria, un piccolo convegno comprendente la trattazione di relazioni tecniche su sperimentazioni elettroniche avanzate effettuate da radioamatori. Successivamente, alla presenza di Elvezio Galanti, del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, il progetto  è stato proposto anche a Casale Monferrato (AL) durante un incontro tenutosi presso l’Istituto Tecnico Superiore Leardi organizzato dalla locale Sezione ARI. La sezione ARI di Montebelluna ha aderito con entusiasmo al progetto, tenuto conto che la propria zona è considerata sismica e si pone in prossimità di un’importante sistema di faglie attive (così come richiesto dalle direttive del progetto). I dati che forniranno le attrezzature sparse in tutta Italia, si consideri che attualmente hanno dato la propria adesione circa una dozzina di Sezioni ARI, saranno messi a disposizione gratuitamente di scienziati e università al fine di evidenziare ogni aspetto utile, ma anche limiti e difetti che potranno successivamente essere oggetto di implementazioni e modifiche. Infatti, già in sede di redazione delle metodologie della prima fase dell’impianto, sono state ideate delle fasi successive, per ora riservate ad alcune stazioni di riferimento, che eseguiranno dei test al fine di verificare la possibilità di esportare ulteriori tecniche di rilevamento alle altre sezioni aderenti. L’aspetto più importante del progetto, oltre a quello di permettere la collaborazione a scopo comune di numerose Sezioni ARI dislocate anche a grande distanza, sarà quello di permettere ad altri radioamatori singoli di partecipare al progetto stimolando l’autocostruzione (purché siano rispettate determinate regole costruttive) in modo tale da permettere il confronto di segnali rilevati dalle stazioni singole con quelli della rete di riferimento. Tale modalità potrebbe essere in grado di costituire una maglia di stazioni di rilevamento ancora più capillare, condizione utilissima se non necessaria, per poter permettere uno studio approfondito di questi segnali controversi che pur manifestandosi in molte zone della terra, rimangono tuttavia effimeri e di difficile interpretazione.  


 


Concludendo è opportuno ricordare e sottolineare che quando si trattano argomenti quali i precursori sismici, di qualsiasi tipo essi siano, il condizionale diventa d’obbligo, così come si capisce anche dalle note tecniche di Riccardo Rossi. Per affrontare seriamente lo studio dei precursori sismici si rendono necessari attrezzature adeguate, tempi medio lunghi per i monitoraggi, costanza e una discreta dose di buona volontà. Il più delle volte lo studio e la ricerca nel campo dei precursori sismici viene portato avanti in maniera parallela da una parte in forma istituzionale dagli enti e dagli organismi preposti e dall’altra in maniera amatoriale, se pur con livelli tecnici di alta qualità, da molti volontari. Non ci resta che augurare buon lavoro, buone sperimentazione e buone ricerche al Nucleo Comunale di Protezione Civile di Montebelluna che ancora una volta ha dimostrato di essere pronta a raccogliere nuove sfide, ora anche nel campo della ricerca e della sperimentazione.Ovviamente auguriamo buon lavoro e buone ricerche anche alla FESN e all’ARI, le due Associazioni promotrici del Progetto Precursori Sismici.


 


 



Bibliografia e sitografia per l’approfondimento



 


Radio Natura, Renato Romero, Sandit Libri, 2006


A proposito di precursori sismici elettromagnetici, Claudio Pozzi, 2009


Onde radio nella banda LF e precursori sismici, Rodolfo Manno, 2001


Precursori elettromagnetici dei sismi, Ezio Roberto Mognaschi, Radiorama n. 10, 1998


Tesi di laurea "Evidenze di emissioni elettromagnetiche in rocce sottoposte a sollecitazione meccanica", Adriano Nardi, http://www.anisn.it/geologia2000


Sono prevedibili i terremoti e le eruzioni vulcaniche?, Atti del Convegno scientifico di Taormina 13 e 14 aprile 1989, a cura del Dipartimento della Protezione Civile


Scienze della terra - Elementi di geologia generale, Pompeo Casati, Clued Edizioni, 1985


Introduzione allo studio dei terremoti, Giuseppe Tedesco, Edizioni Alpha Test, 2005


Conoscere il terremoto, Francesca Di Stefano e Daniela Riposati, Istituto Nazionale di Geofisica – Dipartimento della Protezione Civile, 1999


Sito web: www.vlf.it


Sito web: www.fesn.org


 


 

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