Conclusa la ministeriale sviluppo del G8

Serve ”una risposta forte, coerente e coordinata” contro la crisi globale e i suoi effetti sui Paesi più deboli, anche ”per impedire che si trasformi in una crisi sociale più profonda” con tutte le sue conseguenze in termini di instabilità politica e conflitti.

Questo il segnale che giunge dalla Riunione dei Ministri dello Sviluppo del G8 che si è conclusa venerdì a Roma e a cui hanno partecipato, oltre ai Paesi G8 e G5, anche l’Egitto, l’Unione Africana e il Nepad.



Riaffermando gli impegni presi al G8 di Gleneagles del 2005 e promuovendo al contempo una ”partnership globale” sui temi dello Sviluppo economico e della Cooperazione internazionale, nel Chair’s Summary dell’incontro si sollecitano i Governi ad ”agire in maniera coordinata per prevenire che la crisi economica degeneri”, specialmente nei Paesi più poveri, ”in una ancora più profonda crisi sociale”. Per questo, si legge nel documento, ”rispondere ai bisogni delle comunità più vulnerabili presenti nel mondo è essenziale per il benessere e la sicurezza di tutti”. Fermo restando che, per avere successo, ”la crescita economica dev’essere al centro di qualsiasi strategia messa in atto per superare la crisi”, i Ministri riuniti a Roma hanno posto l’accento anche sulla necessità di adottare ”finanziamenti innovativi per lo sviluppo”: nuovi strumenti mirati a promuovere la crescita economica soprattutto nei Paesi che più ne hanno bisogno.


Oltre alle usuali forme di aiuto, su proposta della Presidenza italiana, si invitano i Paesi e le società coinvolte a dimezzare le commissioni sulle rimesse degli immigrati verso le Nazioni di origine, ”dall’attuale 10% al 5%, in 5 anni”. ”Questa nuova forma di finanziamento”, ha spiegato il Ministro per gli Affari Esteri Franco Frattini nel corso della conferenza stampa di chiusura, ”è aggiuntiva e non sostitutiva dei meccanismi tradizionali. E ha continuato: ”Se ci sarà consenso sul dimezzamento delle commesse sui soldi inviati dai migranti alle loro famiglie, solo con questa misura si otterrebbero tra i 12 e i 15 miliardi di dollari l’anno per i Paesi d’origine”.


Nel corso dell’incontro è stata inoltre evidenziata la necessità di rafforzare e integrare gli strumenti di monitoraggio degli indicatori economici per creare ”un efficace meccanismo di controllo che serva come sistema di allarme preventivo” capace di evitare, in futuro, il ripetersi di simili crisi. Anche il tema dei cambiamenti climatici è stato al centro delle discussioni di Roma. Nel Chair’s Summary della Ministeriale Sviluppo si legge l’auspicio per ”un futuro più verde” e l’esortazione a ”intraprendere rapide e incisive azioni per contrastare i cambiamenti climatici”, sottolineando l’importanza del raggiungimento ”di un accordo condiviso, ambizioso ed esauriente alla Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima” che si svolgerà a Copenhagen il prossimo dicembre.


 

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