I Mosaici salvati dalla cooperazione italiana

Sulla Gazzetta dello Sport, a conclusione del Giro d’Italia, l’ultimo servizio sulla Cooperazione italiana racconta dei mosaici salvati nel cuore di Damasco.

La prima cosa che colpisce entrando nella grande Galleria nord della Cittadella di Damasco, in Siria, è una sensazione di fresco. Ci vuole qualche secondo perché gli occhi si abituino alla luce sommessa e mettano a fuoco i cinque grandi mosaici, restaurati grazie al contributo della Cooperazione Italiana.



La loro superficie supera i 50 metri quadrati: colori e linee rimandano a simbolismi di un Cristianesimo dei primi secoli. Questi mosaici, che lastricavano i pavimenti delle chiese furono ritrovati tra il 1950 e il 1972 nei siti di Maarrat Al Noman, Neeha e eli Rayyan nel nord della Siria e risalgono al periodo bizantino (seconda meta del V secolo d.C.).


La Cittadella di Damasco, composta da bastioni e gallerie, protette da torri massicce, è patrimonio dell’umanità sin dal 1987. L’obiettivo strategico del progetto finanziato dalla Cooperazione Italiana e di renderla accessibile al pubblico attraverso la creazione di un centro culturale internazionale e multifunzionale.

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