Nuovo farmaco antimalaria

L’equipe guidata dalla dottoressa Jane Kelly precisa pero’ che saranno necessari almeno dieci anni perche’ il farmaco, un derivato di acridone, sia a disposizione di tutti.

Un farmaco antimalarico a doppia azione, che impedisce al parassita che porta la malattia di eliminare una sostanza tossica, privandolo delle difese genetiche che bloccano l’azione del chinino e del clorochinino, viene sperimentato da una equipe di ricercatori americani della Portland State University. Lo riferisce ”Nature”.



Sono 250 milioni nel mondo, ogni anno, i casi di malaria e 880mila i decessi. Il farmaco bersaglia il modo in cui le zanzare elaborano l’emoglobina dei globuli rossi, da cui ricavano gli amminoacidi di cui si nutrono. Il ferro ematico, prodotto secondario di questo processo, e’ tossico per il parassita della malaria trasportato dalle zanzare, il plasmodio, e deve essere convertito in un pigmento denominato emozoina. Il farmaco impedisce questa conversione: l’effetto e’ lo stesso del chinino e del clorochinino impiegati per combattere la malaria.


La Cooperazione italiana considera la lotta alla malaria - strettamente collegata ad altre malattie contagiose, primo tra tutti l’Aids - tra le sue priorità, con interventi in numerosi Paesi africani.


 

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