Vizi e Virtù del Nostro Mare (la salinità)

Siamo ormai in piena estate, e per chi può e chi non può il mare rappresenta sempre e comunque un icona caratterizzante di questa stagione.  Certamente quando parliamo di Mare, non possiamo che dire Nostro, dato che ne abbiamo l’indispensabile custodia patrimoniale, e che, già gli antichi Romani vedevano (per altre ragioni di carattere commerciale e imperiale) l’importanza ed il valore del rendere nostrum il mare su cui si affacciavano (ed all’epoca si riferivano al Mediterraneo). Ad ogni modo, il Mare ha in sé tutta una serie di caratteristiche che lo rendono unicamente un prezioso bene da custodire e nel giusto modo da sfruttare.

La principale caratteristica che pensando al mare ci salta in bocca … è il suo sapore: l’acqua marina è decisamente salata. La salinità che si esprime in grammi di sali disciolti in 1 kg di acqua, per il mare ha un valore medio del 35‰ (per mille). Approssimando ad una composizione pressoché costante tutti i mari (perché localmente le variazioni ci sono e sono dettate dalle condizioni al contorno, non ultime quelle climatiche), questa ha un considerevole 96,5 % di acqua e ed un apparentemente piccolo 3,5% di numerosi sali dissociati, percentuale minuta che però anche al palato per nulla fine assume un notevole peso! Re indiscusso dei Sali disciolti è il Cloruro di Sodio (niente meno che il comune sale da cucina) che con i suoi 27,123 g/Kg, distacca il secondo in classifica (il cloruro di magnesio, che con il terzo classificato il solfato di magnesio, rappresentano una triade sempre presente nello stesso rapporto da mare a mare) di ben oltre 20 g, e rappresenta un ruolo essenziale per la vita sulla Terra … ma attenzione a non abusarne.. dosi molto alte possono essere decisamente nocive, dunque … bocca chiusa in acqua!Sul perché di questo vizio, ma che poi in realtà risulta esser virtù del nostro buon mare, si possono esprimere alcune cause principali: prima di tutto la sua età, infatti in origine il giovane mare era formato da acqua dolce, ma nel tempo (e parliamo di molto tempo) i minerali contenuti nelle rocce per effetto del continuo dilavamento da parte dei fiumi, delle acque di ruscellamento superficiale e dei mari stessi, si sono disciolti nelle acque fino ad essere trasportati e rilasciati nei bacini marini.Bisogna poi considerare anche l’effetto del Sole, che ogni anno per via dell’evaporazione, “preleva” dagli oceani ben 120.000 chilometri cubi di acqua depurata dagli stessi sali, che pesanti rimangono in mare, di fatto rendendo nel tempo l’acqua sempre più salata, anche perché quella prelevata tornerà in mare dopo aver fatto per gran parte un nuovo ciclo con altrettanto ricarico di sali. nfine altrettanto importante e se vogliamo anche più moderna come concausa attribuibile alla questione, è l’apporto di sali fornito dalle dorsali oceaniche, vere e proprie fucine di nuova roccia che costantemente fuoriesce da queste montagne sottomarine.


 


 

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